Giornata per la Vita: iniziative

Sabato 3 febbraio 2018:

  • pagina Vita sul settimanale Diocesano “Il Nuovo Torrazzo” in edicola.

Domenica 4 febbraio 2018:

  • Offerta di primule a favore del Centro di Aiuto alla Vita di Crema sul sagrato della Cattedrale di Crema, alla Basilica Santa Maria della Croce, nelle Parrocchiali di San Carlo, Sant’Angela Merici, San Francesco dei Sabbioni, Sacro Cuore di Crema Nuova, di Ripalta Cremasca, Madignano, Capergnanica, Passarera e altre Parrocchie.
  • Volontarie saranno presenti in alcune Parrocchie, durante la Santa Messa per una testimonianza.
  • Alle ore 18,00, Santa Messa per la Vita nella Cattedrale di Crema celebrata dal Parroco Don Emilio Lingiardi con la partecipazione dei bambini della prima comunione della Parrocchia.
  • Nelle Chiese della Comunità Parrocchiale di Ripalta Cremasca, per tutta la settimana, verrà posta una cesta sull’altare della Madonna per la  raccolta di  indumenti per neonati.  

 

Sabato 10 febbraio 2018:

  • Veglia per la Vita”. Alle ore 21 nella Basilica di S.Maria della Croce.
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Giornata per la Vita: riflessioni

Come ogni anno, in occasione della Giornata per la Vita il Centro di Aiuto alla Vita vuole informare le tante persone amiche e tutte quelle che si sentono, in certo qual modo, partecipi dell’attività che il nostro CAV di Crema fa da oltre 40 anni.

Alcune domande poste alla Presidente Rosa Rita Assandri Vailati e ad un gruppo di volontarie sembrano il modo migliore per entrare nello conoscenza di questa Associazione che ha lo scopo di difendere la vita di ogni bambino non ancora nato ma già concepito.

Le volontarie, concretamente, come aiutano le mamme in difficoltà ?

Cominciamo col dire che è assolutamente necessario che ogni singola mamma venga incontrata personalmente, per sentire da lei quali sono le sue difficoltà nell’accettare la maternità. Perciò, dopo un contatto telefonico ( tel. 0373 256994 ) che, grazie al trasferimento di chiamata può essere fatto praticamente a qualsiasi ora, la mamma viene incontrata con un appuntamento nella sede di Via Civerchi 7 il martedì pomeriggio o all’ospedale ( al piano terreno ci sono le indicazioni ) tutti i venerdì dalle 9 alle11.

E poi?

Se la situazione si presenta nei primi tempi della gravidanza quando c’è il rischio di aborto volontario, insieme alla mamma ( e al papà se è disponibile) , le due volontarie che la incontrano cercano insieme quale aiuto può aiutare a capire quale è veramente il suo desiderio: far nascere questo bambino? Far fronte alle difficoltà economiche? Cercare di risolvere i problemi all’interno della coppia? L’esperienza lo conferma , quasi sempre la mamma ha già fatto la scelta per la vita ma ha bisogno di trovare chi la sostiene con comprensione, amicizia, aiuto concreto utilizzando le possibilità che gli Enti possono dare subito e l’aiuto che il CAV può mettere in atto per un certo tempo dopo la nascita del bambino.

Allora voi aiutate anche dopo la nascita? E se sì per quanto tempo?

Certamente. A secondo delle situazioni arriviamo anche ad un anno dopo la nascita del bambino. Da alcuni anni le situazioni sono sempre più complesse; anche per questo lavoriamo, come si dice, in rete, attiviamo contatti con i Servizi Sociali dei Comuni, con il Consultorio Diocesano, il Consultorio pubblico e il Consultorio K2, con la ” Casa di Ale”. Se ci sono le condizioni richieste facciamo i passi necessari perchè le mamme e le famiglie possano accedere a quegli aiuti che la Regione o lo Stato mettono a disposizione per le mamme con basso reddito.

Ma il nostro compito non si esaurisce in questo. Dopo la nascita del bambino le mamme vengono incontrate mensilmente a gruppi prestabiliti; le volontarie non si limitano a fornire pannolini, latte, vestiti, passeggini, costruiscono rapporti di amicizia con le mamme che a volte, durano ben oltre il tempo dell’accoglienza del CAV. Capita, per esempio, di sentirsi salutate da mamme che sono state aiutate in tempi più o meno lontani e che magari mostrano con orgoglio il figlio cresciuto.

La ” Casa di Ale”?

La ” Casa di Ale” è una struttura dove vengono accolte mamme rifugiate con i loro bambini. Sono donne arrivate in quelle condizioni, a volte terribili che sentiamo raccontare dai mass media; a volte i bambini nascono dopo il loro arrivo. Da ormai alcuni anni forniamo il necessario a questi bambini che hanno cominciato la loro vita ” in salita”. Per la verità bisogna dire che il rapporto con le ragazze ospitate alla” Casa di Ale” non è facile: i problemi si possono immaginare, vanno dalla lingua, alle abitudini, al loro modo di rapportarsi con il figlio. La presenza di una mediatrice culturale a volte non basta per entrare in sintonia con queste mamme. Si tocca con mano la difficoltà di chi ha vissuto situazioni drammatiche difficilissime da superare ……….

Domenica 4 febbraio è la 40° Giornata per la vita. Ha ancora senso celebrare questa Giornata?

Certo che ha senso; ricordare che la vita umana ha un valore assoluto in ogni suo momento, quando è bella e quando è difficile, quando inizia e quando finisce, quando è ricca di soddisfazioni e quando sembra vuota di senso. Anche in questa circostanza il CAV vuole ricordare a tutti che la vita indifesa di un bambino, anche se non ancora nato, è una vita da proteggere e da aiutare. Come dicono i Vescovi Italiani nel loro messaggio per la Giornata del 4 febbraio ” solo una comunità dal respiro evangelico è capace di trasformare la realtà e guarire dal dramma dell’aborto e dell’eutanasia; una comunità che sa farsi ‘samaritana’ chinandosi sulla storia umana lacerata, ferita, scoraggiata”.

Tra le varie iniziative anche a Crema e in varie parrocchie, verranno offerte le primule come segno di speranza per chi è il più piccolo tra i piccoli; sarà un modo per molti di dare un contributo alla gioia di chi sceglie la vita.

Giornata per la vita 2018 – il messaggio

Messaggio del Consiglio Episcopale Permanente per la 40a Giornata Nazionale per la Vita (4 febbraio 2018)

IL VANGELO DELLA VITA, GIOIA PER IL MONDO

“L’amore dà sempre vita”: quest’affermazione di papa Francesco, che apre il capitolo quinto dell’Amoris laetitia, ci introduce nella celebrazione della Giornata della Vita 2018, incentrata sul tema “Il Vangelo della vita, gioia per il mondo”. Vogliamo porre al centro della nostra riflessione credente la Parola di Dio, consegnata a noi nelle Sacre Scritture, unica via per trovare il senso della vita, frutto dell’Amore e generatrice di gioia. La gioia che il Vangelo della vita può testimoniare al mondo, è dono di Dio e compito affidato all’uomo; dono di Dio in quanto legato alla stessa rivelazione cristiana, compito poiché ne richiede la responsabilità.

Formati dall’Amore

La novità della vita e la gioia che essa genera sono possibili solo grazie all’agire divino. È suo dono e, come tale, oggetto di richiesta nella preghiera dei discepoli: “Finora non avete chiesto nulla nel mio nome. Chiedete e otterrete, perché la vostra gioia sia piena” (Gv 16,24). La grazia della gioia è il frutto di una vita vissuta nella consapevolezza di essere figli che si consegnano con fiducia e si lasciano “formare” dall’amore di Dio Padre, che insegna a far festa e rallegrarsi per il ritorno di chi era perduto (cf. Lc 15,32); figli che vivono nel timore del Signore, come insegnano i sapienti di Israele: «Il timore del Signore allieta il cuore e dà contentezza, gioia e lunga vita» (Sir 1,10). Ancora, è l’esito di un’esistenza “cristica”, abitata dallo stesso sentire di Gesù, secondo le parole dell’Apostolo: «Abbiate in voi gli stessi sentimenti di Cristo Gesù», che si è fatto servo per amore (cf. Fil 2,5-6). Timore del Signore e servizio reso a Dio e ai fratelli al modo di Gesù sono i poli di un’esistenza che diviene Vangelo della vita, buona notizia,
capace di portare la gioia grande, che è di tutto il popolo (cf. Lc 2,10-13).

Il lessico nuovo della relazione

I segni di una cultura chiusa all’incontro, avverte il Santo Padre, gridano nella ricerca esasperata di interessi personali o di parte, nelle aggressioni contro le donne, nell’indifferenza verso i poveri e i migranti, nelle violenze contro la vita dei bambini sin dal concepimento e degli anziani segnati da un’estrema fragilità. Egli ricorda che solo una comunità dal respiro evangelico è capace di trasformare la realtà e guarire dal dramma dell’aborto e dell’eutanasia; una comunità che sa farsi “samaritana” chinandosi sulla storia umana lacerata, ferita, scoraggiata; una comunità che con il salmista riconosce: «Mi indicherai il sentiero della vita, gioia piena alla tua presenza, dolcezza senza fine alla tua destra» (Sal 16,11).

Di questa vita il mondo di oggi, spesso senza riconoscerlo, ha enorme bisogno per cui si aspetta dai cristiani l’annuncio della buona notizia per vincere la cultura della tristezza e dell’individualismo, che mina le basi di ogni relazione.

Punto iniziale per testimoniare il Vangelo della vita e della gioia è vivere con cuore grato la fatica dell’esistenza umana, senza ingenuità né illusorie autoreferenzialità. Il credente, divenuto discepolo del Regno, mentre impara a confrontarsi continuamente con le asprezze della storia, si interroga e cerca risposte di verità. In questo cammino di ricerca sperimenta che stare con il Maestro, rimanere con Lui (cf. Mc 3,14; Gv 1,39) lo conduce a gestire la realtà e a viverla bene, in modo sapiente, contando su una concezione delle relazioni non generica e temporanea, bensì cristianamente limpida e incisiva. La Chiesa intera e in essa le famiglie cristiane, che hanno appreso il lessico nuovo della relazione evangelica e fatto proprie le parole dell’accoglienza della vita, della gratuità e della generosità, del perdono reciproco e della misericordia, guardano alla gioia degli uomini perché il loro compito è annunciare la buona notizia, il Vangelo. Un annuncio dell’amore paterno e materno che sempre dà vita, che contagia gioia e vince ogni tristezza.

Il diritto alla vita

Su richiesta del MpV e del CAV nella programmazione dei corsi di UniCrema, lunedì 22 gennaio, il Prof. Don Marco Lunghi, già docente universitario di antropologia, ha tenuto una interessante lezione su ” il diritto alla vita“. I numerosi ascoltatori hanno molto apprezzato l’esposizione e hanno quindi posto domande sull’impegno del CAV che opera a Crema da oltre 40 anni. La Presidente e una volontaria hanno presentato le attività e raccontato alcune esperienze vissute